Bufale contro verità. Themis e diritto internazionale. Salvini definito il bullo ma conosce le norme.






                                                  di  Gessica Menichelli


Bufale contro verità. Themis e diritto internazionale. Salvini definito  il bullo ma conosce le norme. 






Da giorni ci troviamo difronte ad una mobilitazione delle minoranze in opposizione  e intellettuali di parte in evidente <<delirio>> che gridano alla violazione delle norme di diritto internazionale rispetto alle posizioni e alle decisioni del Nuovo Governo.

Minoranze  di sinistra in opposizione  contro il piglio deciso del Neo  Ministro Salvini  e del Governo.
Questi ultimi volti   a scardinare un sistema <<equivoco>> e scomposto dell'immigrazione irregolare  confusa e scoordinata che vede protagonisti scafisti senza scrupoli
che della <<tratta umana>>  fanno business. ( Facendo credito della rete anche privata di soccorsi in ottemperanza del diritto umanitario )

Le opposizioni fanno quadrato - non contro questo sistema intollerabile - ma  scatenano i propri <<watchdog>> (passatemi il termine) più fedeli con una tracotanza vergognosa, accusando di razzismo, fascismo le posizioni del neo ministro Salvini e del Governo di cui fa parte, con lo scopo  probabilmente <<irresponsabile>> (vista la tematica) di alzare i toni propagandisti in un momento in cui invece la responsabilità politica necessitava semmai di maggiore unità , se è vero che sono tutti concordi nel tutelare l'italia da questa migrazione incontrollata e di un sistema gestionale insostenibile  in un paese che arranca senza la solidarietà concreta dell'Europa.
Ma il politicamente corretto del confronto civile per le opposizioni non è più un valore? Tanto che qualcuno si è augurato la morte di qualche bimbo pur di <<abbattere>> politicamente un nemico politico con posizioni diverse.

Un uomo e un Governo possono essere simpatici o antipatici ma in uno stato di diritto ( non allo sbando) , devono essere giudicati per gli atti, e risultati e non per partito preso, trasformandolo in accanimento personale attraverso la macchina del fango.  

Dunque il Ministro Salvini compatto con il governo ha usato una logica diversa fin oggi rappresentata dai suoi predecessori, usato un linguaggio diverso allo scopo di scardinare questo sistema consolidato da tempo, e ha prodotto a livello Europeo un primo risultato pratico: l'Europa ha ammesso di aver lasciato sola l'Italia nella gestione immigrati ed è consapevole  che il Nuovo Governo avrà al tavolo negoziale un approccio diverso e non <<sottomesso da paese coloniale>>. 
Le opposizioni hanno volutamente spostato il problema della discussione <<dalla lotta ai trafficanti di vite umane>> alla violazione delle norme di diritto internazionale gridando allo scandalo (?)
Ma quali sono le norme di diritto internazionale violate ?
Perché se si accusa lo stato italiano e un ministro di violare norme internazionali , gridando allo scandalo, bisogna capire cosa dicono le norme internazionali. 
Premessa fondamentale la distinzione tra profugo e rifugiato - tutelati dalle norme umanitarie - e i migranti economici irregolari a cui sono applicate normative sia di diritto internazionale che quelle relative al diritto nazionale e del diritto del lavoro 

-Decreto legislativo n.286 del 25 luglio 1998 - meglio conosciuto come “Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, che  regola l’ingresso e il rapporto di lavoro dei cittadini extracomunitari. ( visto di soggiorno ecc ecc) per alcuni sconosciute pare ...

Fondamentale risulta evidenziare la differenza tra firma e ratifica di una convenzione o trattato. 
Infatti molti stati come notorio decidono sia di firmare  che ratificare i trattati e quindi rendendoli applicabili e altri stati invece decidono solo  firmare e non ratificarle; e in questo caso non sono obbligati a rispettare gli accordi e quindi  senza incorrere a nessuna  violazione normativa.

C'è da sottolineare che molte operazioni tipo triton sono sottoposte a scadenza e sostituite . Come in questo caso. 
   
Mentre molti fanno ancora riferimento  a normative tipo TRITON nessuno o pochi evidenziano che dal 1’ febbraio 2018 Triton è stata sostituita da un'altra operazione che prende il nome di Themis. (Opss!)

La nuova operazione Themis vede come <<novità principale>>  il <<venir meno>>  della clausola obbligatoria di Triton di far approdare tutte le navi/imbarcazioni  di soccorso in italia, ma obbliga all’approdo il porto più vicino.

Themis dunque ha cambiato notevolmente le regole del <<gioco>>  rispetto a prima, e in caso di lacune normative non contemplate ad ipotetico caso concreto può essere integrata con la convenzione di Amburgo ( che vede da sempre il porto d’approdo più vicino dal punto di soccorso in mare)
Dunque non appare difficile comprendere che lo Stato italiano  non abbia violato nessuna normativa, anzi rispettando la nuova Operazione Themis ė riuscito a mobilitare l’attenzione dell’Europa, su un problema che vive l’Italia da un lungo periodo, in cui c’è speculazione politica. 

Basti vedere l'utilizzo dei dati  divulgati dei <<rifugiati politici>> confrontati con altri stati, vero più bassi da noi, ma nelle stesse analisi vengono <<esclusi i dati dei migranti economici>> accolti in Italia, i numeri sono diversi - molto più alti  -  nel nostro stato rispetto a paesi che prima di noi hanno chiuso le frontiere o i porti e accolgono oggi solo veri Profughi di guerra ( percentuale irrisoria rispetto a chi fugge per motivi economici)

Da notare anche che comunque i dati dei migranti economici <<accolti>> devono essere analizzati e confrontati con le percentuali della popolazione nel territorio di uno stato, perché per essere chiari e banali un conto è accogliere 100 migranti in un luogo ove ci sono 30 cittadini e un conto un luogo dove ci sono 1000 cittadini... gli impatti sono completamente diversi a livello sociologico.

Quindi a livello pratico cosa cambia con Themis? 
Che con il nuovo sistema operativo da febbraio 2018 il salvataggio dei naufraghi migranti economici, categoria diversa dalla figura del profugo e rifugiato che prevede regole diverse di protezione (...) potranno essere trasportati in un porto Greco, Spagnolo, Maltese e persino Libico, ad esempio. 

Infine ricordiamo che: <<Rispetto alle 30 miglia di Triton, Themis ha una linea di pattugliamento di 24 miglia dalle coste italiane, ma è previsto un meccanismo di rivalutazione del suddetto limite, se i flussi migratori dovessero subire un cambiamento: in questo caso, potranno essere modificate sia l'area operativa sia le regole d'intervento.

Themis include la raccolta d'intelligence e varie altre misure volte ad individuare i combattenti stranieri e le minacce terroristiche alle frontiere esterne.>>
Infine ricordiamo che se vogliamo evidenziare violazioni di diritto internazionali finora si  potrebbero rivelare durante il Governo Letta quando per stessa ammissione del Ministro degli Esteri la Bonino si Violarono gli accordi di Dublino quando l’Italia chiese di essere il referente delle operazioni di coordinamento (...)

Dunque l'Italia non ha violato nessuna norma di diritto internazionale. 
Visto anche porti più vicini alla Aquarius. 
Oltretutto i migranti a bordo di Aquarius sono scortate da una nave della Marina militare italiana, alle donne in stato di gravidanza e ai bimbi fin da subito era stato chiesto se avessero bisogno di soccorso.
Soccorso che inizialmente non è stato ritenuto necessario.

Infine credo che la nave Aquarius sia molto più equipaggiata dei barconi da cui sono stati salvati. Perciò i naufraghi sono al sicuro.
Dichiarare che la posizione dell'Italia, sia stata presa << sulla pelle dei poveri naufraghi >> è evidentemente paradossale, oltre che volta probabilmente a pubblicizzare e divulgare una narrazione del diritto  distorta rispetto  alla  vicenda.

Parafrasando Shakespeare <<È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti>>  ... quelli privi di buon senso. 












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